giovedì 3 aprile 2014

04 aprile 2014

Problema #2 - Erasmus

Un momento di tranquillità e serenità? No, non esiste. La calma apparente dopo la tempesta è già svanita: la tempesta incombe ancora nel cielo sopra di me e il mio ombrello non è abbastanza grande per proteggermi.

Ma che cos'è la tempesta? Tante cose, ora che ci penso. La confusione che ho in testa, troppe cose a cui pensare senza un attimo per respirare.
Ma potrebbe anche essere il mio futuro che mi spaventa, è qualcosa di lontano e poco definito, che non conosco bene e che mi blocca.

Quindi cosa posso fare? ERASMUS.
Ho presentato la domanda, pur non essendone assolutamente convinta, a breve escono le graduatorie e tra qualche giorno devo decidere. Tanto per cambiare, mille paranoie. Sono sicura di volerlo fare? Sono in grado? Di stare lontano da casa, di essere autonoma in tutto e per tutto, di adattarmi a un mondo nuovo? Ma soprattutto, non è una perdita di tempo, vista la mia situazione attuale? Insomma, la parte razionale di me mi dice che sarebbe il caso di fermarmi un attimo, di pensare a cosa fare della mia vita prima di fare un passo così grande, e magari arrivare a una conclusione il prima possibile. Ma è inutile girarci intorno: non ci riesco. Stanno cambiando molte cose dentro di me, sto scoprendo un mondo in questo periodo, grazie a tutto quello che mi sta succedendo. Certo, non è facile, fa stare male, ma sono sicura che ne uscirò sicuramente più forte che mai, o almeno più forte di quanto io possa esserlo stata fino a questo momento. 

Tornando all'Erasmus: e se invece, per una volta, fosse la scelta giusta? 
Un modo per staccare, per allontanarmi da tutto e da tutti. Crescere e diventare autonomi, imparare ad arrangiarsi e adattarsi a tutto. Un modo per conoscere un mondo nuovo, nuove culture, persone e situazioni diverse. Insomma, un'occasione che difficilmente ricapita nella vita.
Se fosse davvero un modo per capire chi sono, cosa voglio, qual è il mio posto del mondo? Un modo per guardare dentro di me e, magari, ritrovare me stessa.

In cuor mio sto cominciando lentamente a capire cosa mi piace e cosa no, cosa mi fa stare bene, cosa mi suscita emozioni, cosa mi fa piangere e cosa invece mi permette di sorridere come vorrei fare sempre.

E se partissi davvero? Se facessi questo grande salto senza voltarmi indietro?

Nessun commento:

Posta un commento